Là, dove un tempo si portavano le persone condannate a morire - la spianata che si percorre prima di entrare nella Basilica Inferiore di San Francesco, chiamata Colle dell’Inferno - doveva diventare, secondo San Francesco, un luogo di vita. A partire dalla sua testimonianza di semplicità e abbandono a Dio così è stato e continua ad essere lungo il corso dei secoli.
Percorsa la spianata siamo entrati nella Basilica Inferiore, qui abbiamo ammirato alcuni affreschi di Giotto. Ricordo le Allegorie francescane: Povertà, Castità, Obbedienza collegate alla fiducia, al rispetto e all'ascolto, queste con l'Apoteosi di san Francesco completano le quattro vele centrali su cui, a forma di croce, si estende la Basilica.
Nella stessa Basilica Inferiore abbiamo ammirato alcune reliquie: la Prima regola di San Francesco, l'Autografo e la Benedizione, il Corno d'Avorio regalo del sultano al-Malik al-Kamil, la Veste rattoppata e altri indumenti.
Scendendo da una scaletta a metà Basilica abbiamo raggiunto la tomba del Santo d'Assisi. Il clima di silenzio già percepito nella Basilica Inferiore, si è fatto denso di preghiera.
Dopo essere risaliti, passando per un terrazzo che mostrava il chiostro del Sacro Convento, siamo entrati nella Basilica Superiore.
Altri affreschi hanno raccontato episodi della vita di San Francesco. In fondo alla Basilica un Padre francescano ci ha regalato un sorriso e un "Pace e Bene" saluto francescano da custodire nei giorni che seguiranno.
La visita ai luoghi francescani ci ha portato ad entrare nella Basilica di Santa Chiara, dove è custodito il Crocifisso di San Damiano. All'interno della Basilica sono conservati i resti della Santa, umile pianticella di Francesco.
Siamo passati per la Cattedrale di San Rufino; qui è conservato l'antico fonte battesimale dove Chiara e Francesco sono diventati figli di Dio come anche Federico II di Svevia di qualche anno più giovane di Francesco.
In piazza San Rufino, a sinistra della Basilica, è situata la Casa della famiglia di Chiara.
Abbiamo visitato la Chiesa di Santa Maria Maggiore dove è custodito il corpo del giovane Carlo Acutis, proclamato Beato il 10 ottobre del 2020. Una sosta l'abbiamo fatta anche nella Chiesa Nuova, casa natale di Francesco; qui, chiusa in una celletta, è stata posta la statua di un giovinetto a ricordo della prigionia di Francesco voluta dal padre Pietro di Bernardone. In piazza, la statua dei genitori ricorda che la madre ha rotto la catena della prigionia mentre il padre conserva la veste restituitagli dal figlio.
Scesi a Santa Maria degli Angeli, dapprima abbiamo ammirato esternamente la struttura, poi in silenzio siamo entrati a pregare nella Porziuncola famosa per il "Perdon d'Assisi".
La visita è continuata con l'antico Roseto senza spine.
Assisi "storica" si è mantenuta tale. Vie e viuzze hanno conservato la struttura del borgo antico. Molto silenziose, le chiese permettono di pregare in tranquillità. Il senso di rispetto per il Sacro è ben conservato e custodito. Le persone sono generalmente disponibili e attente, come se avessero un messaggio di pace e bene da conservare prima di tutto nel cuore.
La cosa che mi è costata di più è stata quella di non poter fare foto. Tutte le chiese avevano il cartello esposto all'ingresso vietato l'uso del cellulare (e lo capisco), vietato entrare con vestiti inadeguati (e lo capisco), ma il divieto alle foto, anche senza flash questo mi è costato molto, lo ammetto.
Senza nessun dubbio il primo consiglio riguarda il clima, ad Assisi si va da pellegrini più che da turisti. Passando ad altro ritengo che le calzature devono essere comode. Assisi si percorre in un continuo, e a tratti faticoso, sali scendi. I bastoni possono essere utili, ma se hai fotocamera, cellulare, guida e piantina in mano diventano un ostacolo. Consiglio di essere ben organizzati con card e altro, perché i negozi sono specializzati per lo più in oggetti ricordo.