La città di Timbuctù è una splendida e suggestiva città del Mali nell’Africa sahariana, che nasce e si sviluppa a pochi km a nord del fiume Niger. Timbuctù è considerata la capitale di uno dei 4 sultanati e, grazie alle sue uniche caratteristiche, è stata inscritta nei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco nonché battezzata una delle 7 meraviglie moderne.
La città di Timbuctà ha una storia sicuramente interessante. Di origine Songhai o Tuareg, Timbuctù raggiunse l’acme del suo splendore tra il 1300 ed il 1500 quando fu un rilevante centro commerciale e culturale del mondo arabo. Nel 1526 Leone l’Africano arrivò a Timbuctù e scrisse che in questa città si trovavano numerosi dottori, preti, giudici e uomini di grande spessore culturale i quali venivano sostentati dalla manifesta munificenza del re.
In virtù della sua inacessibilità e della sua unicità, Timbuctù è da sempre vista in termini mitici piuttosto che realistici e della sua vera o presunta esistenza si discusse in Europa sin dal 1805, quando un esploratore di nome Mungo Park riuscì a raggiungerla ma non tornò mai più indietro. Moltissime costruzioni presenti a Timbuctù vennero erette con il fango e sfortunatamente a causa della guerra del Mali settentrionale, molti edifici Patrimoni dell’Umanità vennero demoliti.
Cosa vedere a Timbuctù
Timbuctù è certamente una città di una particolarità unica. Grande nodo di scambio commerciale e culturale, è considerata una città leggendaria. Se ci si trova a Timbuctù, si è scelto di vivere un’avventura emozionante, sia per lo sguardo che per l’animo.
Nelle città del Mali Patrimonio dell’Unesco, molti meravigliosi palazzi sono stati distrutti ma attualmente si possono ammirare alcune delle sue principali attrazioni come la Moschea Djinguereber, la Moschea Sidi Yahaya, la Moschea di Sankorè e, infine, il Sahara Gate.
Moschea Djinguereber
La Moschea Djinguereber è la più antica moschea della città di Timbuctù nel Mali, Africa sahariana. Si tratta di un famoso centro di insegnamento malese costruito nel 1327 ad opera di Abu al Haq al Saheli il quale venne profumatamente retribuito per la sua realizzazione da parte dell’Imperatore del Mali, Mansa Musa.
Per quel che riguarda la struttura, tranne che per una esigua porzione della facciata nord che venne corroborata nel 1960 con massicci blocchi di calcare e per lo splendido minareto edificato anch’esso con pietra calcarea e intensificato con il fango, la meravigliosa Moschea Djinguereber è stata costruita completamente in terra e diversi altri materiali organici come legno, paglia e fibra.
La Moschea Djinguereber presenta 3 corti interne, 25 file di pilastri, 2 minareti ed un magnificente spazio di preghiera in grado di ospitare ben 2.000 persone. La Moschea Djinguereber è una delle 3 moschee della città che danno vita all’Università di Timbuctù ed è stata battezzata Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco nel 1988 e nel 1990; la moschea venne considerata in pericolo a causa delle potenziali invasioni di sabbia e nel 2010 nel corso dello svolgimento del Mawlid, una celere e frettolosa fuga dalla moschea condusse alla morte numerose persone tra le quali donne e bambini.
Moschea Sidi Yahaya
La Moschea Sidi Yahaya è una splendida moschea della città di Timbuctù in Mali, nell’Africa sahariana. I lavori di costruzione della moschea vennero iniziati nel 1400 e furono completati nel 1440. La Moschea Sidi Yahaya è una delle 3 moschee assieme a quella di Djinguereber e la moschea di Sankorè, che compongono l’Università di Timbuctù. Secondo la leggenda che orbita intorno a questa moschea, la porta dell’ingresso principale non andrebbe aperta sino al giorno della fine del mondo.
Il nome della moschea, Sidi Yahaya, viene ereditato dalla struttura dal suo primo imam e docente Sidi Yahaya; essa sorge a sud della celebre Moschea di Sankorè. La realizzazione della Moschea Sidi Yahaya si deve alle magistrali mani di Sheikh El Mokthar Hamalla in attesa dell’arrivo del Grande Santo.
Nel corso del 1577 e del 1578, la Moaschea Sidi Yahaya, fu protagonista di diversi restauri e la sua originale forma venne adulterata nel 1939 facendola, almeno apparentemente, rassomigliare ad una fortezza militare; il minareto che la affianca restò comunque nella sua forma originale. Le porte della struttura vennero restaurate in stile gotico, tipico delle architetture islamiche. Il cortile della moschea, situato a sud della città al suo interno ospita l’imponente minareto ed è stato convertito a cimitero.
Moschea di Sankorè
La Moschea di Sankorè è una delle tre moschee assieme alla Moschea Djinguereber e alla Moschea Sidi Yahaya che danno vita all’Università di Timbuctù a Timbuctù, Mali. Nel 1324, l’Impero del Mali assunse il controllo della città malese di Timbuctù nel corso del Regno del Mansa Musa. Su volontà e richiesta del Mansa Musa prese forma e vita la spettacolare Moschea di Sankorè e, successivamente, nel 1327, la ingeray Ber Masjid.
Le fondamenta dell’edificio preesistente risalivano al 988 a.C. e una facoltosa nonché nota signora locale, conosciuta per la sua ingente ricchezza, decise di finanziare i piani per la trasformazione della Moschea di Sankorè in un importante istituto di formazione di livello mondiale caratterizzato dalla presenza di docenti esimii.
Nel tempo la città di Timbuctù aveva sempre rappresentato un punto di sosta per i mercanti provenienti dal Medio Oriente e dall’Africa Settentrionale; la maggior parte dei commercianti che passavano per Timbutcù erano di religione musulmana e, di conseguenza, la Moschea di Sankorè, cominciò a rappresentare una fervente attrazione. Il tempio cominciò a divenire custode di manoscritti e libri provenienti da tutto il mondo musulmano e diventarono la merce più rilevante e preziosa della città.
Quando il Regno di Musa giunse al suo epilogo, la Moschea di Sankorè venne ufficialmente trasformata in una Madrasa (scuola islamica, ma in questo caso specifico, Università). Al suo interno è custodita la più ampia e variegata collezione di libri dell’Africa e, la Moschea è in grado di ospitare ben 25.000 studenti e la sua biblioteca ospita intorno ai 600.000 manoscritti. Il programma di istruzione della Moschea di Sankorè si suddivide in 4 livelli di istruzione; quando lo studente raggiunge il diploma di livello, gli viene dato un turbante che simboleggia il traguardo conoscitivo raggiunto.
Festival au Desert
Il Festival au Desert è una manifestazione culturale che si svolge ogni anno, a partire dal 2001, a gennaio nel Mali, nell’Africa sahariana e più precisamente a Essakane, vicino alla città Patrimonio dell’Unesco Timbuctù. Questo festival del deserto nacque per rendere omaggio e ricordare i raduni annuali del popolo Tuareg a Timbuctù battezzati Takoubelt o Temakannit, durante cui, all’epilogo della stagione gipsy, i nomadi si incontravano al fine di darsi e scambiarsi beni, notizie e per danzare e cantare tutti assieme.
Il Festival au Desert è quindi una suggestiva manifestazione di poesia, cultura locale, tradizioni tuareg, danze popolari e di corse di cammelli. Inizialmente il festival si è aperto ad artisti provenienti dal Mali, poi si è esteso anche alle altre regioni africane. Attualmente è considerato uno degli eventi più “genuini” presenti nel paese.