Torri Pisane di Cagliari

Le Torri Pisane sono alcuni simboli monumentali di Cagliari, emblemi del passato travagliato di questi luoghi. Delle antiche torri oggi è possibile visitare la Torre di San Pancrazio e la Torre dell'Elefante

Torri Pisane di Cagliari

Le Torri Pisane di Cagliari rappresentano senza alcun dubbio i simboli della città, emblemi del passato travagliato di questi luoghi.

Fin dal 1217, infatti, la città di Cagliari fu il territorio in cui si insediarono i Pisani, che si concentrano in modo particolare nell’area in cui oggi si trova il quartiere di Castello. La rocca esistente venne ulteriormente fortificata mediante la realizzazione di alte mura e quattro torri, che oggi vengono appunto ricordate come Torri Pisane.

Di quel che resta di quest’antica fortificazione, oggi è ancora possibile ammirare due strutture in particolare. Si tratta di due torri, che erano con molta probabilità le più imponenti e che sono note rispettivamente con il nome di Torre di San Pancrazio, ubicata sul lato nord del Castello, e Torre dell’Elefante, sita invece ad ovest dell’edificio. Entrambe le torri costituiscono uno degli esempi più belli e meglio conservati di architettura medievale di tutta la penisola italiana.

Sia la Torre dell’Elefante che la Torre di San Pancrazio sono state oggetto di numerosi e lunghi restauri che le hanno riconsegnate alla città nella loro veste originale e sono state aperte ai turisti che possono visitarle al loro interno.

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La torre dell’elefante, Cagliari

Descrizione delle Torri Pisane

A giudicare dalle informazioni riportate sulle iscrizioni presenti sui portali d’ingresso, sembra che le Torri Pisane di Cagliari siano state costruite sulla base del progetto dell’architetto Giovanni Capula, la prima nel 1305 (la torre di San Pancrazio) e la seconda nel 1307 (la torre dell’Elefante).

Le Torri Pisane di Cagliari si presentano con una pianta ad L, con un lato aperto. Sono state realizzate con blocchi di calcare lapideo e dall’alto dei loro trenta metri sfidano il panorama circostante con orgoglio ed imponenza. Al loro interno è possibile ammirare quattro strutture soppalcate in legno, opere che furono aggiunte nel corso dei lavori di restauro che hanno riguardato le Torri Pisane durante l’Ottocento.

La Torre di San Pancrazio deve il suo nome alla vicinanza con la piccola chiesa omonima che si erge sulla graziosa passeggiata del Buoncammino. In origine questa struttura era nota anche come la Torre del Leone per via della scultura che impreziosiva le sue mura.

L’altro edificio che resta delle Torri Pisane di Cagliare, è la Torre dell’Elefante che si chiama così per la presenza della suggestiva statua raffigurante l’elefante posizionata a ben 10 metri di altezza, a sinistra rispetto all’ingresso della Torre. Nella tradizione antica, per via delle sue dimensioni, l’elefante simboleggiava in modo univoco la solidità e la resistenza.

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Una vista prospettica delle Torri Pisane, Cagliari

Scopi delle Torri Pisane

Lo scopo originario delle quattro Torri Pisane era ovviamente legato alle funzioni militari e fungevano da postazioni di vedetta rivolte verso il mare. A partire dal periodo in cui subentrò la dominazione spagnola, e fino alla metà inoltrata dell’Ottocento, le Torri Pisane di Cagliari furono anche la sede di temibili carceri con tanto di sale della tortura.

Nei pressi della Torre dell’elefante, peraltro, venivano eseguite le condanne capitali, a rafforzare la funzione di questi edifici. Nel corso dei secoli si è tramandata una leggenda secondo la quale durante le notti in cui soffia un forte vento si possono ascoltare gli echi tormentati dei lamenti delle tante vittime giustiziate in questo luogo.

La Torre dell’Aquila

Oltre alle due torri prima descritte potremmo anche ricordare la Torre dell’Aquila, identica alle precedenti e che svolgeva una funzione di controllo della zona meridionale del Castello. Tale torre, però, è stata rovinosamente distrutta durante gli attacchi navali inglesi e spagnoli nel corso dei primi anni del Settecento, e la sua presenza fu definitivamente cancellata durante l’attacco francese del 1793.

Quel che restava della torre dell’Aquila venne utilizzato per la realizzazione del Palazzo del Boyl, che si trova alle spalle del suggestivo ed imponente Bastione di Saint Remy.

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