Marmolada

La catena montuosa che raggiunge la vetta più alta delle Dolomiti, circondata dalla Val Pettorina e dalla Val di Fassa, baluardo indispensabile durante la Prima Guerra Mondiale: parliamo della Marmolada, uno dei gruppi montuosi più importanti delle Dolomiti

Marmolada

Situata a 3343 metri sul livello del mare (quota massima che raggiunge con la Punta Peina, aggiudicandosi il primo posto come gruppo più alto dell’intero complesso dolomitico), la Marmolada domina imponente su Rocca Pietrore e su tutto l’Agordino, il territorio della provincia di Belluno che comprende l’alto e il medio bacino del torrente Cordevole.

La Regina delle Dolomiti (come viene spesso chiamata) è delimitata ad oriente dalla Val Pettorina e ad occidente dalla Val di Fassa. Questo immenso gruppo montuoso – che comprende le province di Belluno (in Veneto) e di Trento (in Trentino-Alto Adige) -, pur facendo parte del complesso dolomitico non è composto da dolomia, bensì da calcari grigi derivanti da scogliere coralline e da materiali di tipo vulcanico.

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Punta Peina, la vetta più alta della Marmolada e delle intere Dolomiti

Grazie alla sua posizione e alla sua conformazione, che donano al visitatore vedute incredibili e panorami mozzafiato ammirabili dai numerosissimi punti panoramici del gruppo, la Marmolada è molto amata sia dagli appassionati degli sport invernali che dagli amanti delle escursioni e delle arrampicate in parete durante l’estate. Proprio per questo motivo, attorno al massiccio della Marmolada si è sviluppata negli anni un’area turistica tra le più rinomate delle Dolomiti. Fulcro di quest’area è il comune di Rocca Pietore, seguito a ruota dalle splendide località di Malga Ciapela, Sottoguda, Bosco Verde e Col di Rocca. Nonostante il grande afflusso turistico nella zona, però, l’ambiente resta pressocchè immutato, soprattutto in alta quota e su quelle cime che, ancora oggi, sono raggiungibili solo con lunghe arrampicate o impegnative escursioni su sentieri esposti e che non fanno per tutti.

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Rocca Pietore, la principale località turistica della Marmolada

Fino al 1915 la Marmolada rappresentò il confine di Stato tra il Regno d’Italia e l’Impero Austro-Ungarico, che passava lungo il Passo Fedaia e il Padon. Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, quindi, la Regina delle Dolomiti si ritrovò in pieno territorio di guerra, a costituire esattamente quello che fu poi denominato ‘fronte dolomitico‘. I segni degli anni di conflitto che si abbatterono sull’area sono visibili ancora oggi, e numerose sono le testimonianze che troviamo lungo gli itinerari, i sentieri segnalati e le vie in parete.

Ghiacciaio della Marmolada

Il ghiacciaio della Marmolada è un ghiacciaio vallivo che si estende sul versante settentrionale della Marmolada. Con i suoi 190 ettari di estensione, il ghiacciaio rimane l’apparato glaciale più esteso dell’intera catena montuosa delle Dolomiti, nonostante nell’ultimo secolo si sia ridotto a dismisura. Nel 1910, infatti, il ghiacciaio della Marmolada aveva un’estensione di 450 ettari ed era suddiviso in tre settori (Orientale, centrale ed Occidentale) dagli speroni rocciosi del Sasso delle Undici e del Sasso delle Dodici. Ora la suddivisione nei tre settori è rimasta, ma si tratta più di una questione di tradizione che di praticità o effettiva esigenza.

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Il ghiacciaio della Marmolada, il più esteso delle Dolomiti

Il ghiacciaio si trova sopra il Lago Fedaia – lungo all’incirca 2 chilometri e sbarrato ad ovest da una diga artificiale che permette la produzione di energia idroelettrica – e alimenta il torrente Aviso. Durante la Prima guerra Mondiale, l’esercito austro-ungarico realizzò all’interno del ghiaccio un sistema di gallerie, cunicoli, dormitori e depositi: la Città di Ghiaccio (Eisstadt, in tedesco). Questo labirinto ghiacciato serviva per collegare le diverse postazioni che erano sotto costante tiro delle truppe italiane. Ormai ogni traccia dell’esistenza di questo 10 chilometri di percorsi nel ghiaccio è stata cancellata da naturale spostamento del ghiacciaio della Marmolada verso valle, ma sono comunque stati portati alla luce numerosi reperti, testimonianze degli incredibili conflitti di questo periodo storico.

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Il lago Fedaia, ai piedi del Ghiacciaio della Marmolada

Malga Ciapela

Malga Ciapela è uno dei villaggi che troviamo nel comune di Rocca Pietore. Situata poco prima del Passo Fedaia, è il punto di partenza della funivia della Marmolada, collegamento con Punta Rocca e Punta Penia. La funivia è composta di tre tratti separati e, al termine del secondo tratto, si trova il Museo della Grande Guerra, che raccoglie le testimoniante dei combattimenti avvenuti proprio sulla Marmolada. Le escursioni che è possibile effettuare nei pressi di Malga Ciapela sono moltissime, come numerosissimi sono anche gli itinerari che è possibile percorrere con le racchette da neve (le ciaspole) durante la stagione invernale.
A proposito di inverno, Malga Ciapela rappresenza un punto ideale di partenza per gli amanti degli sport invernali e in particolare dello sci. Da qui, infatti, è possibile raggiungere tutte le piste dell’Alta Badia, della Val di Fassa, di Arabba e della Val Gardena utilizzando solo gli impianti di risalita, tutti collegati tra loro e facenti parte del Sellaronda Skitour. Anche gli appassionati dello sci di fondo troveranno a Malga Ciapela il loro piccolo paradiso, con chilometri di piste che entrano ed escono dai boschi silenziosi ai piedi della Marmolada, snodandosi su un percorso che prevede tre anelli di vari chilometri: la Pista delle Marmotte, la Pista delle Aquile e la Pista dell’Orso.

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Il primo tratto della funivia della Marmolada

Quale posto migliore, poi, per goderci un po’ di relax e rifocillarci un po’ dopo un’intensa mattinata sugli sci? A Malga Ciapela potrete scoprire i sapori unici della tradizione locale presso uno degli agriturismi raggiungibili a piedi o direttamente con gli sci, e calarvi in un’atmosfera accogliente e familiare ma alla scoperta di gustose novità per il vostro palato.

Serrai di Sottoguda

Uno degli itinerari più classici percorribili sulla Marmolada è senz’altro quello dei Serrai di Sottoguda. Questa profondo canyon collega il paesino di Sottoguda a Malga Ciapela, per una lunghezza totale di 2 chilometri e mezzo. Partendo da Sottoguda, ci si inoltra pian piano nella stretta gola: sulla sinistra si possono vedere alcune gallerie scavate nella roccia durante il primo conflitto mondiale, un’altra testimonianza dei tempi che furono; proseguendo, sempre sulla sinistra, si può notare, dentro un’insenatura, una piccola nicchia che custodisce l’immagine sacra della Vergine dei Serrai.

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Il Trenino di Sottoguda, che nella stagione estiva vi farà ammirare i serrai di Sottoguda

Proseguendo lungo la gola si arriva ad un punto più aperto in cui, sulla destra, si trova un piccolo sacello dedicato a Sant’Antonio; la chiesetta, esistente già nel 1880, nel 1934 venne dedicata al ricordo del cimitero militare dei caduti della Prima Guerra Mondiale. Continuando a seguire questo facile itinerario si raggiunge una piccola cascata che si getta nelle acque del torrente Pettorina. Qui la valle si apre, lasciando intravedere all’orizzonte la Marmolada di Serauta e la nostra meta.

Durante l’estate è possibile attraversare la gola dei Serrai di Sottoguda anche col ‘Trenino di Sottoguda‘, standosene comodamente seduti su questo simpatico mini-treno. Durante l’inverno, invece, i Serrai si trasformano in un paradiso per gli appassionati dell’arrampicata su ghiaccio: le cascate che bagnano o fianchi della gola si congelano, trasformandosi così in una spettacolare palestra naturale in cui allenarsi per emozionanti scalate!

Grande Guerra in Marmolada

Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, la Marmolada si ritrovò in pieno territorio di battaglia. Se, all’inizio del conflitto, le alte creste dalla Marmolada sembravano non interessare più di tanto né al fronte italiano né a quello austro-ungarico – sebbene ci fossero stati, già nei primi giorni di conflitto, importanti scontri a fuoco nelle zone di Padon e del Fedaia lì attorno –, nella primavera del 1916 pattuglie austroungariche occuparono alcuni punti strategici della Marmolada, intuendo che avrebbe potuto essere un baluardo di immensa importanza. Fu così che gli alpini schierati sul fronte italiano vennero mandati sulla Marmolada per cacciare i nemici.

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La Città di Ghiaccio, un incredibile labirinto all’interno della Marmolada

Fu subito dopo la conquista della zona del Serauta da parte dei soldati italiani che iniziò la costruzione di una grandiosa ed impressionante opera militare: 12 chilometri di gallerie scavate nella roccia fino a raggiungere una profondità di 40 metri dai soldati del fronte austro-ungarico; altre gallerie, cunicoli e camminamenti anche sul fronte italiano. Incredibile anche la costruzione della Eisstadt, progettata dall’ingegnere Leo Handl, un ‘incredibile labirinto scavato nel ghiaccio della Marmolada che diede nascondiglio e protezione ad un numero incredibile di soldati e combattenti.

Tutto finì nell’autunno del 1917, quando le truppe italiane, in seguito alla rotta di Caporetto, si ritirarono abbandonando le loro posizioni sulla Marmolada, insieme a testimonianze che sono arrivate fino ai giorni nostri. Spettacolari la Ferrata delle Trincee e la Ferrata Eterna, percorsi attrezzati che permettono di calarsi all’interno della storia, in un’atmosfera unica e suggestiva da non perdere.

Come arrivare

In auto

Da Sud: prendete l’autostrada A27 Venezia-Belluno e proseguite sulle SR203 Agordina fino a Cencenighe. Da qui proseguite in direzione Alleghe e poi verso Rocca Pietore.
Da Nord: prendete l’autostrada del Brennero A22 ed uscite a Egna-Ora. Seguite poi le indicazioni per Canazei e percorrete il Passo Fedaia.

In treno

La stazione ferroviaria più vicina è quella di Venezia Mestre.

In aereo

Gli aeroporti più vicini sono quelli di Venezia, Verona, Bergamo e Treviso. Per tutta la stagione invernale è attivo il servizio Dolomiti Ski Shuttle della compagnia Dolomiti Stars -riservato a chi prenota un soggiorno presso le strutture associate alla compagnia- che collega questi aeroporti alla Marmolada con navette dai prezzi molto vantaggiosi.

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