Il Dio delle Montagne nel Parco Mediceo di Pratolino: un capolavoro italiano quasi sconosciuto

Il Parco mediceo di Pratolino, il cui valore dal 2013 è riconosciuto anche dall'UNESCO, nasconde al suo interno il Dio delle Montagne, una scultura davvero suggestiva che pochi conoscono. Scopriamola insieme!

Il Dio delle Montagne nel Parco Mediceo di Pratolino: un capolavoro italiano quasi sconosciuto

Anche noto come il Colosso dell’Appennino, il Dio delle Montagne è un grande capolavoro dell’arte italiana, purtroppo ancora noto a pochissime persone. Le leggende sul suo conto sono numerose ed anche molto interessanti: c’è chi dice che si tratti di una creatura a metà fra uomo e roccia mentre altri sostengono che al suo interno sia nascosto uno dei più grandi segreti dell’umanità.

Il Dio delle Montagne è, come si può notare una statua mastodontica, le cui dimensioni in altezza raggiungono circa i 10 metri. Ed è proprio questa sua mole a rendere quest’opera ancora più affascinante e misteriosa.

La struttura si trova nei pressi di Villa Demidoff, il nome della famiglia di industriali russi che l’acquisto nel 1872, un tempo nota come Villa Pratolino, in Toscana, e la sua paternità sembrà risalire all’artista fiammingo Giambologna, che la realizzò nel 1500.

Una delle caratteristiche più affascinanti del Dio delle Montagne, o Colosso dell’Appennino, oltre al laghetto che gli fa da specchio rendendo il tutto più magico, è proprio il mistero che lo avvolge e che vedrebbe la presenza di un segreto nascosto al suo interno, dove è possibile trovare anche numerose stanze, cunicoli stretti e quasi impenetrabili e delle grotte che tolgono il fiato.

Le stanze che si trovavano all’interno di questa struttura un tempo erano molte di più rispetto a quelle che è possibile visitare oggi e questa ricostruzione in scala più piccola ci consente di poterne apprezzare la distribuzione degli spazi.

Proprio sulla testa del Dio delle Montagne doveva essere realizzato un enorme camino che avrebbe avuto un effetto scenografico e davvero molto suggestivo in quanto avrebbe permesso di far uscire del fumo dalle sue narici e le fiamme dagli occhi. Si tratta di una delle più grandi attrazioni della Toscana anche se è ancora poco nota.

Probabilmente se si trovava al centro di Firenze, ci sarebbero code e code di turisti pronti a visitare questa meraviglia del 1500 e realizzata come già detto dal rinomato artista e scuoltore fiammingo Giambologna che fu molto attivo per tutta la sua vita in Italia ed in particolare a Firenze.

Ma il Dio delle Montagne non è l’unica attrazione del parco mediceo di Pratolino. Il Colosso dell’Appennino infatti è circondato dalla natura, da boschi rigogliosi, da alberi secolari, fontane e cascate e altre sculture che il tempo ha vestito di licheni e muschi conferendo al complesso un’aria dal tono fiabesco e suggestivo, che farà innamorare senza alcun dubbio gli amanti dell’arte innestata in un contesto rurale.

“Giambologna fece l’Appennino, ma si pentì d’averlo fatto a Pratolino” è un detto popolare che ci fa capire l’importanza di questo complesso sminuita dalla sua posizione decentrata rispetto al centro culturale ed urbono fiorentino, dove avrebbe avuto un’importanza riconosciuta al livello internazionale. Il Parco è aperto nei giorni di venerdì, sabato, domenica e festivi, dal 2 aprile fino al 30 ottobre. L’orario d’ingresso va dalle ore 10 alle ore 20, con ingresso gratuito.