Guida di Mostar

Incrocio di popoli, culture e religioni, Mostar è oggi una splendida città della Bosnia ed Erzegovina che offre tanto ai turisti, dalle splendide residenze turche alle moschee passando per le strade caratteristiche ed il suo famoso Ponte Vecchio

Guida di Mostar

Città della Federazione di Bosnia ed Erzegovina, Mostar è la capitale non ufficiale dell’Erzegovina. Il suo nome deriva dallo Stari Most, il “ponte vecchio” e dalle Mostari, i “custodi del ponte”, le torri che si trovano sulle due rive del fiume Narente che attraversa la città.

Tra le più belle città dello stato, è un piccolo gioiello incastrato tra vallate affascinanti che è stato definito nel 2005, insieme alla sua area circostante, Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Venne fondata dagli Ottomani nel XV secolo e divenne parte dell’impero Austro-Ungarico nel 1878: nel 1918 entrò a far parte del DSHS, lo Stato degli Slovani, dei Croati e dei Serbi che poi si trasformò in Regno di Jugoslavia.

In seguito al secondo conflitto mondiale venne annessa alla Repubblica Popolare di Bosnia ed Erzegovina. Gli anni della Guerra di Bosnia, tra il 1992 ed il 1995, martoriarono la città e lo stesso ponte, simbolo della città, venne distrutto. Mostar rimase divisa tra bosniaci e croati fino al 1996, anno in cui fu permesa di nuovo la libera circolazione tra una zona e l’altra della cittadina.

Cosa vedere

Città splendida dal punto di vista naturalistico e culturale, Mostar offre ai visitatori tante attrazioni. Vediamo insieme quelle più importanti.

Il Ponte Vecchio (lo Stari Most)

Luogo culto di Mostar, il Ponte Vecchio divide in qualche modo la città in due, da una parte quella mussulmana e dall’altra quella cristiana. Si iniziò a costruirlo nel 1557, sotto il Sultano Solimano il Magnifico, per essere concluso circa nove anni dopo (sostituiva un vecchio ponte in legno): il progetto si deve all’architetto Mimar Hayruddin.

Lungo 30 metri e largo 4, si erge sul Narenta per circa 24 metri con la sua caratteristica forma a schiena d’asino: alle due estremità si trovano Helebija e Tara, le due torri. Costruito in tenelija, una pietra locale, si poggia su due piedritti calcarei e la forma del suo arco si deve ad una serie di irregolarità causate dalla deformazione della linea interna dell’arco.

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Il Ponte Vecchio, simbolo della città di Mostar

Capolavoro dell’architettura dell’epoca, il Ponte Vecchio di Mostar venne distrutto nel 1993. Grazie all’Unesco e ad una ricostruzione accurata venne riaperto nel 2004. Con il suo singolo arco è di certo l’attrazione più famosa della città. La torre che si trova sulla sponda sinistra, Tara, è oggi sede del Circolo dei tuffatori, ragazzi che seguono la vecchia tradizione di tuffarsi nel fiume dal ponte: dal 1968 ad oggi, senza nessuna interruzione neanche durante la guerra, questi giovani si gettano in acqua come dimostrazione di virilità (se volete assistere sappiate che l’evento si svoge nel mese di luglio).

Le vie pittoresche

Se volete passeggiare per Mostar non perdete di soffermarvi su un paio di strade molto caratteristiche. La prima è sicuramente la Kujundziluk: in pieno centro storico, questa era l’antica strada degli orefici (kujundzija vuol dire proprio “orefice”). Vero cuore pulsante del commercio cittadino e dell’intera regione, questa strada era ricca di botteghe già in epoca ottomana.

Oggi è una delle strade preferite per lo shopping dove acquistare le classiche pashmine, oggetti vari e souvenir ma anche degustare alcune tipicità gastronomiche come i dolci al miele bosniaci. Questa originale via si trova sulla sponda orientale del Narente e, più o meno dal civico 1, è possibile ammirare uno scorcio magnifico del Ponte Vecchio.

Kujundziluk

Uno scorcio della Kujundziluk nel centro storico di Mostar

Un’altra via pittoresca di Mostar è Bajatova, sempre nel centro storico. Nata come una scalinata, sale per circa 2 km e la sua particolarità si deve al cimitero che incontrerete quasi subito, un cimitero che stranamente si trova proprio al centro della città. Le lapidi bianche, circondate dal verde, ricordano i deceduti durante la Guerra di Bosnia avvenuta negli anni Novanta. Camminando sulla Bajatova incontrerete la Torre dell’Orologio, la moschea Nesuhaga Vicijakovic ed il Museo dell’Erzegovina.

Le residenze turche

Le origini ottomane di Mostar sono ancora oggi evidenti. Se siete in città non perdete allora l’occasione di visitare la strada Bišćevića sokak nella quale si trova la celebre casa Turca, la più affascinante tra le dimore in stile orientale. Siamo sulla sponda est del Narenta per visitare questa abitazione caratterizzata da un doppio salone (uno per le donne e uno per gli uomini) e da un arredo estremamente decorato con i suoi tappeti orientali, le fotografie e le cartoline antiche alle pareti, gli antichi mobili intarsiati e l’affaccio sul fiume.

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Una delle sale della casa Muslibegovic

Altre due residenze turche da visitare sono la casa Muslibegovic (Osmana Dikića, 41) e la casa Kajtaz (Gaše Ilića): come la prima anche queste erano di proprietà delle famiglie più importanti di Mostar tra il XVI ed il XIX secolo. Sono molto ben conservate e visitarle di varò vedere da vicino come vivevano i nobili dell’epoca. Al loro interno è possibile ammirare l’antico mobilio, le biblioteche, le magnifiche decorazioni, le fontane nei cortili circondati da alte mura, i pavimenti ornati e gli alberi da frutto.

L’architettura musulmana

Tra le più belle dell’intera Erzegovina, la moschea Karadozbeg di Mostar venne edificata nel 1557 su progetto dell’architetto Mimar Sinan. Riconoscibile per il suo alto minareto e l’enorme cupola, la trovate alla fine della Brace Fejica, la strada che si trova alla fine della pittoresca Kujundziluk (un consiglio: se volete passeggiare e respirare l’atmosfera più vera di Mostar fate una camminata su questa che era la vecchia via commerciale della cittadina). Nonostante sia stata distrutta, questa moschea è stata poi ricostruita: al suo interno, oltre al bel cortile, potete vedere la più antica biblioteca pubblica di Mostar.

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La moschea del pascià Koski Mehmed

Sulla Bajatova c’è invece la già citata moschea Nesuhaga Vicijakovic: costruita nel 1529, sotto il regime comunista venne utilizzata soprattutto come magazzino. All’entrata troverete la classica fontana per le abluzioni e il portico.

Un’altra moschea da visitare è quella del pascià Koski Mehmed, seconda per grandezza di Mostar. Finita di costruire nel 1618, la trovate proprio vicino al Ponte Vecchio: vi suggeriamo di salire sul minareto per godere di un panorama mozzafiato sulla città. Anche questa moschea subì diversi danni negli anni della Guerra di Bosnia ma oggi è ricostruita.

Di fronte ad essa potete rilassarvi passeggiando tra i banchi di un mercato di abbigliamento e prodotti agricoli. Infine, se volete dedicarvi allo shopping in un tipico bazar orientale, andate nella čaršija musulmana, nel centro storico cittadino.

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