Guida di Mombasa

Ecco a voi una breve guida che potrà esservi utile per scoprire qualcosa in più sulle meraviglie che la splendida città di Mombasa custodisce tra le sue affollatissime strade. Un viaggio all'insegna del contatto con la natura, la storia e la tradizione

Guida di Mombasa

Mombasa è la seconda città più grande del Kenya, capoluogo della Mombasa County e della Coast Province. Situata sulla costa orientale del Kenya, su un’isola che è separata dal continente da due piccoli fiumi, Tudor Creek e Kilindri Harbour, la città confina con l’Oceano Indiano ed è un importante centro turistico facilmente raggiungibile grazie alla presenza di un grande aeroporto internazionale e di un vasto porto navale che serve sia il Kenya che i Paesi dell’entroterra.

Mombasa – che è collegata alla terraferma dal ponte Nyali a nord e dal traghetto Likoni a sud – è una città caratterizzata da una popolazione cosmopolita, la maggior parte della quale è costituita da appartenenti al popolo degli swahili e a quelli dell’etnia mijikenda, un gruppo etnico composto da nove tribù di cui i girama sono i maggiori rappresentanti; anche le religioni praticate sul territorio sono diverse, con islam, cristianesimo e induismo ad occupare i primi posti come quelle che contano un maggior numero di fedeli presenti a Mombasa.

Fondata dai mercanti arabi durante l’XI secolo col nome di Manbasa, la città – divenuta ben presto polo principale delle attività commerciali dell’Africa Orientale – nel corso dei secoli fu meta di numerosi esploratori: visitata nel 1498 da Vasco da Gama, molto probabilmente il primo europeo a mettere piede sull’isola, Mombasa venne saccheggiata dai portoghesi nel 1500 e divenne ufficialmente una colonia del Portogallo nel 1638.

Nei secoli successivi fu contesa da portoghesi, sultanato dell’Oman, britannici e sultanato di Zanzibar, tutti molto attratti dalla sua posizione strategica di collegamento ai commerci verso l’India, ma venne finalmente ceduta al neonato stato indipendente del Kenya il 12 dicembre 1963.

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Vecchio porto di Mombasa – Kenya

Cosa vedere

Qui vi presentiamo alcune delle attrazioni di Mombasa, un piccolo assaggio delle meraviglie che questa città offre. Il consiglio, una volta giunti sul luogo, resta comunque quello di spostarsi anche fuori dalla città dove, a pochi chilometri di distanza, è possibile visitare diverse splendide riserve naturali che contribuiranno a rendere il vostro viaggio indimenticabile!

Fort Jesus

Fort Jesus è un forte portoghese costruito nel 1591 per ordine del re Filippo I di Portogallo a guardia del porto vecchio di Mombasa. Vista dall’altro, la fortezza – che nel 2011 è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO – ha la forma di un uomo sdraiato sulla schiena, con la testa ricolta orientata verso il mare, caratteristica che la rende davvero unica nel suo genere.

Fort Jesus è uno dei più importanti esempi di fortificazione portoghese del XVI secolo ed è ancora oggi molto ben conservato, al punto che al suo interno è ospitato un museo al quale sono annessi un centro di ricerca e uno di conservazione. Tra il 1631 e il 1875 il forte è stato preso e perso per ben nove volte dalle nazioni che si contendevano il controllo del Kenya, motivo per cui la costruzione è oggi caratterizzata da elementi portoghesi, arabi e inglesi combinati tra loro, segno del passaggio delle diverse dominazioni nel corso dei secoli.

Il progetto originale da cui ha preso vita la costruzione, comunque, è quello dell’architetto milanese Giovanni battista Cairati, Capo Architetto dei possedimenti portoghesi in Oriente nel periodo della colonizzazione, e presenta quindi uno stile europeo completamente assente sul territorio fino al momento dell’edificazione del forte.

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Fort Jesus a Mombasa

Haller Park

Haller Park è un parco naturale situato nella località di Bamburi, meno di 10 chilometri a nord-est dell’isola di Mombasa. Questo paradiso ecologico è nato su un grande terreno lasciato incolto per molto tempo a causa della sua inospitalità – derivante da un decennio di sfruttamento del terreno come cava per la produzione di cemento -, ed è oggi una delle principali attrazioni della città kenyota.

All’interno del parco, infatti, il visitatore può entrare in contatto con una moltitudine di varietà diverse di flora e fauna locale e passare una giornata all’insegna del relax immerso nella natura. All’inizio del progetto di rimboschimento, il traguardo era quello di trovare delle piante che potessero sopravvivere nel deserto di calcare e sotto il sole cocente che batte sulla zona: delle 26 piante inserite nella zona, solo 3 sopravvissero.

All’interno del parco vennero quindi inseriti centinaia di millepiedi rossi, che con la loro presenza favorirono la creazione di un rizzo strato di humus e la conseguente crescita di altre specie vegetali. Grazie a questa reazione a catena innescata dall’introduzione dei millepiedi nell’ambiente, il parco si è pian piano riempito di vegetazione e animali – migrati autonomamente nella zona o inseriti nel parco dall’uomo -, dando vita a questa splendida riserva naturale.

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Haller Park a Mombasa

MacKinnon Market

Il MacKinnon Market è uno dei mercati principali di Mombasa, il luogo ideale in cui recarsi per immergersi completamente nella città ed entrare a stretto contatto con la popolazione locale, la sua tradizione la sua cultura. Situato sulla trafficatissima Digo Road di Mombasa, nella zona Marikiti – che vuol dire, appunto, ”mercato” -, il MacKannon Market si presenta per come è realmente, senza cercare di nascondere ai turisti e ai visitatori il suo aspetto meno attraente.

Ad accogliere il visitatore, infatti, è un forte odore non molto gradevole, diffuso nell’aria anche a causa delle alte temperature, ma non c’è luogo migliore di questo per sentirsi veramente a Mombasa. La struttura principale dalla quale è nato il grande mercato all’aperto visibile oggi ha mantenuto l’aspetto strutturale originale, anche se ha perso il colore e la lucentezza che la caratterizzavano appena costruita.

Inaugurato nel 1914, MacKinnon Market era inizialmente un mercato riservato ad europei ed asiatici che vivevano nella città portuale e vi si recavano per fare incetta soprattutto di spezie e verdure fresche. Pian piano, però, i mercanti hanno iniziato a vendere anche cereali, riso, miele, erbe aromatiche, olio di palma, noci e piante, diventando uno spazio commerciale di primaria importanza per la popolazione locale e un luogo visitatissimo dai turisti che soggiornano a Mombasa.

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MacKinnon Market a Mombasa

Jain Temple

Jain Temple si trova a un centinaio di metri dal MacKinnon Market di Mombasa, ed è un tempio giaina costruito in città nel 1963. L’edificio, costruito per accogliere i membri della comunità giaina che a Mombasa sono circa 2000, è il primo tempio giaino ad essere stato costruito in tutta l’Africa ed è caratterizzato dallo stile architettonico proprio della tradizione indiana.

Progettato da architetti indiani e costruito con marmo appositamente trasportato fino a Mombasa su navi provenienti dal Gujarat, Jain Temple – che in italiano significa “Tempio di Jano” – stupisce soprattutto per i suoi dettagli: il grande portale d’ingresso in argento e il lampadario portati direttamente dall’India, l’esplosione di colori all’interno dell’edificio – che, invece, da fuori si presenta nel suo vestito di marmo candido – e le incredibili colonne tortili che sorreggono la struttura al suo interno. Un capolavoro artistico assolutamente da vedere!

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Jain Temple a Mombasa

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