Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca

La Cattedrale di Cristo salvatore è un edificio dal passato recente, specie tenendo conto della sua ricostruzione, ma che non manca di far risaltare il ruolo di primaria importanza del culto ortodosso nella tradizione russa. Edificata per commemorare la vittoria contro i francesi di Napoleone, è ad oggi una delle più belle cattedrali di tutta la Russia

Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca

La Cattedrale di Cristo Salvatore è un meraviglioso edificio che sorge sulle rive della Moscova, a poca distanza dal Cremlino. La sua storia è relativamente recente (se vogliamo rifarci all’edificio in sé) ma, nonostante ciò, essa testimonia perfettamente l’atavico e ben radicato sentimento religioso che ha sempre animato il popolo russo. Si tratta della più alta chiesa ortodossa orientale, e può essere annoverata fra i luoghi da non perdere in previsione di un viaggio a Mosca.

La Cattedrale di Cristo Salvatore, la più alta cattedrale del mondo orientale

La Cattedrale di Cristo Salvatore, la più alta chiesa ortodossa del mondo orientale

La Storia

La storia della Cattedrale di Cristo Salvatore, o meglio quella catena di eventi da cui scaturirà in seguito il desiderio dello zar Alessandro I di procedere alla sua edificazione, inizia intorno al 1807. Napoleone ha da poco sbaragliato la Quarta Coalizione in seguito alla Battaglia di Friedland, uno dei suoi più grandi capolavori strategici. Il trattato di Tilsit viene firmato da un Alessandro I non troppo entusiasta: ha appena dovuto abbandonare la Valacchia e la Moldavia, e cedere le Isole Ionie e Cattaro al neonato Impero Francese. Inoltre viene costretto dalle circostanze ad aderire al Blocco Continentale, volto a negare l’attracco di qualsiasi nave battente bandiera inglese ai porti delle nazioni firmatarie.

Lo zar non si scompone: fa buon viso a cattivo gioco, e pur essendo ben cosciente di essere stato fortemente penalizzato, accetta le condizioni sfavorevoli dettate dal leggendario conquistatore francese. Condizioni che con ogni probabilità sa bene che si troverà ad infrangere, ed infatti ciò accadrà reiteratamente. La Russia versa in una grave crisi economica, ed il Blocco Continentale non fa altro che negare ad Alessandro I una gran quantità di introiti necessari al sostentamento dell’impero.

V’è poi una questione d’attrito ulteriore, che da tempo ormai logora i rapporti tra le due potenze europee: la Polonia. La creazione del Ducato di Varsavia indispettì enormemente i russi, che in esso vedevano un’aperta provocazione di Napoleone, dacché la Russia aveva sempre avuto mire espansionistiche nei confronti dei territori polacchi. Un’invasione solamente rimandata: ce la faranno a conquistarli alla fine, più di un secolo più tardi, nel segno dell’infamia e del tradimento. Ma questa è un’altra storia.

Alessandro I, dicevamo, era tutt’altro che entusiasta della situazione. Sebbene Francia e Russia avessero formalmente un’alleanza in cantiere (in previsione di una guerra contro gli inglesi o contro gli ottomani), non scorreva affatto buon sangue fra le due fazioni. Tant’è che Napoleone, nel 1811, prese la sua decisione: la guerra contro lo zar era inevitabile. Il suo ego non poteva accettare le provocazioni russe, ed egli decise così di intraprendere una campagna punitiva nei confronti del gigante europeo d’Oriente.

Il 23 Giugno 1812 guadò il fiume Niemen, alla testa della famosa Grande Armée: ben 500.000 uomini, provenienti dalla Polonia, dalla Germania, dal Portogallo, dall’Italia, dalla Svizzera, dalla Spagna, dal Regno di Napoli, v’erano persino prussiani ed austriaci; una vera e propria armata continentale. L’esercito di Napoleone non aveva rivali nel mondo, fu così che i russi, numericamente inferiori, si affidarono all’unica tattica plausibile in quel contesto: quella della terra bruciata.

Un dipinto di Napoleone, incoronato imperatore di Francia nel 1804

Un dipinto di Napoleone, incoronato imperatore di Francia il 18 Maggio 1804

Una situazione che si protrasse fino al 17 Agosto, quando Barclay de Tolly, comandante in capo delle forze russe, fu costretto ad affrontare i francesi nella battaglia di Smolensk. Napoleone ne uscì vincitore, ma l’esercito dello zar riuscì per l’ennesima volta a ritirarsi, prevenendo la disfatta. L’imperatore francese avrebbe potuto lasciar cadere la questione, poiché di lì a poco le giornate sarebbero peggiorate, e sarebbe sceso il gelo sulla Russia. Non lo fece. Ciò costituì l’inizio della sua rovina.

I francesi vinsero anche la battaglia di Borodino, e penetrarono infine in una Mosca data alle fiamme. Fu allora che la situazione iniziò veramente a capovolgersi. L’armata di Napoleone era notevolmente diminuita, i viveri scarseggiavano ed il freddo iniziava a diventare un serio problema. Oltretutto, i cosacchi tenevano impegnati i soldati di Napoleone in costanti azioni di guerriglia, contribuendo ad assottigliarne le fila.

Il rientro per i soldati francesi fu un vero inferno, tanto che dei 500.000 che partirono per “punire la Russia” solo 30.000 fecero ritorno a casa. Tra l’11 ed il 12 Dicembre i residui di quella che era stata un tempo la mastodontica Grande Armée attraversarono il Niemet a ritroso, tornando da dov’erano venuti. Fu uno dei più grandi disastri di strategia militare della Storia moderna.

Ed è a questo punto che ad Alessandro I, animato da un sentimento d’esaltazione che possiamo solo provare ad immaginare, per essere riuscito a scampare ad una fine che sembrava ormai certa, prese la decisione di erigere la Cattedrale di Cristo Salvatore, per “manifestare la nostra gratitudine alla Divina Provvidenza, per aver salvato la Russia dal destino che incombeva su di essa“.

La Cattedrale di Cristo Salvatore vista dall'alto

La Cattedrale di Cristo Salvatore vista dall’alto

Questi sono i fatti che portarono alla sua edificazione, e s’è vero che “dal letame nascono i fior” come poeteggiava De André, si può senza dubbio affermare che da quella serie di eventi catastrofici e sanguinari, costati l’inestimabile in termini di vite umane, è nato quello che si presenta oggi come un fiore davvero meraviglioso. Una nymphaea albatros si potrebbe dire, se vogliamo dilettarci nell’azzardare qualche analogia: un fiore acquatico non a caso, essendo la Cattedrale a ridosso delle rive della Moscova; le sue bianche mura assomigliano ai candidi petali della nymphea, e le meravigliose cupole dorate hanno lo stesso colore dei suoi pistilli.

Non furono esattamente queste, tuttavia, le sembianze originali della cattedrale. Essa venne infatti demolita il 5 Dicembre 1931 per ordine di Stalin, che aveva pianificato di costruire su quel terreno un monumento al socialismo, il famoso Palazzo dei Soviet mai realizzato.

Solo nel 1992 fu avviato un fondo per la sua ricostruzione, pur non senza accese controversie: nei progetti di Zurab Cereteli, artista ed architetto incaricato di disegnare la nuova cattedrale, erano state apportate alcune modifiche rispetto all’originale, che non avevano nulla a che fare con l’architettura sacra russa. Nel 1995 oltretutto un decreto presidenziale vietò di finanziare il cantiere della cattedrale con fondi provenienti dalle casse dello Stato. La situazione fu resa ancora più contorta dal fatto che i lavori proseguirono sì, ma non solamente grazie alle cospicue donazioni, poiché venne fuori che gran parte dei finanziamenti furono devoluti proprio dallo Stato stesso, nonostante la crisi finanziaria. La costruzione della cattedrale terminò definitivamente il 19 Agosto 2000, quando essa venne infine consacrata.

Tra il 21 Giugno 2003 ed il 3 Settembre 2004 venne costruito un ponte pedonale, che fu chiamato Ponte dei Patriarchi. Sul fianco della collina alla destra della cattedrale sorgono invece i monumenti ad Alessandro II e Nicola II.

Il Ponte dei Patriarchi che conduce alla cattedrale

Il Ponte dei Patriarchi che conduce alla cattedrale

Come arrivare alla Cattedrale di Cristo Salvatore

Si può facilmente arrivare alla cattedrale usufruendo dell’ottimo servizio offerto dalla metropolitana di Mosca (sempre consigliatissimo, trattandosi di una delle metro più belle del mondo, oltretutto il traffico per le strade è particolarmente fitto e tram ed autobus sono mezzi decisamente meno pratici per girare la città), la stazione più vicina è la stazione di Kropotkinskaya, sulla linea rossa.

Orari

La Cattedrale di Cristo Salvatore può essere visitata ogni giorno della settimana, dalle 9:00 alle 19:00. Si rammenta che al suo interno è vietato scattare fotografie, e per quel che concerne l’abbigliamento vige la stessa etichetta già comunemente in uso presso le altre chiese. Per quel che riguarda quest’ultimo particolare, i russi stanno facendosi sempre più rigorosi: è infatti probabile che, se doveste raggiungerla in pantaloncini corti o con le spalle scoperte, non vi consentiranno di accedervi nemmeno in pieno Luglio con 30 gradi.

La celebrazione del Natale all'interno della cattedrale

La celebrazione del Natale all’interno della cattedrale

Tariffe

L’ingresso alla cattedrale è libero, non c’è quindi necessità di acquistare biglietti di alcun genere per accedervi.

Contatti

Indirizzo: 15 Uliza Wolchonka, Moscow
Sito webhttps://www.xxc.ru/ (disponibile solamente in lingua russa)

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