Casertavecchia

Passeggiare tra i vicoli del borgo di Casertavecchia significa immergersi nell'atmosfera di un'antica cittadina medievale, dove aria incontaminata, splendidi panorami e tanta storia accolgono ogni giorno i visitatori che la raggiungono a 400 metri d'altezza

Casertavecchia

Casertavecchia sorge alle pendici dei monti Tifatini, a circa 400 metri d’altezza sul livello del mare. Situato a circa 10 chilometri da Caserta, questo borgo medievale era un tempo il centro storico della città, mentre oggi è meta dei numerosi turisti che vi si recano per visitare il Duomo, il campanile e le rovine del castello, passeggiando tra le caratteristiche vie dallo stile siculo-normanno del borgo in una speciale atmosfera che riporta indietro nel tempo.

Le origini di Casertavecchia non sono certe ma alcuni scritti del monaco benedettino Erchemperto, risalenti all’861, parlano di un borgo chiamato Casahirta – cioè “villaggio difficile da raggiungere” – che dovrebbe essere il primo nucleo urbano da cui è poi nata Casertavecchia.

Cenni storici

Dopo una prima dominazione longobarda, il borgo venne donato al Conte Pandulfo di Capua nell’879 e la dominazione dei conti di Caserta continò fino al 1062, quando Casertavecchia venne occupata da Riccardo I d’Aversa, il quale diede inizio alla dominazione normanna che portò la città al suo massimo splendore tra il 1100 e il 1129 (anni in cui venne costruita la cattedrale di San Michele Arcangelo).

Durante le incursioni saracene e le devastazioni di Capua, Casertavecchia si trasformò in un vero e proprio rifugio per il popolo e il clero: il numero degli abitanti aumentò vertiginosamente e la sede vescovile della città di Calatia venne trasferita nel borgo. Nel Duecento il dominio di Casertavecchia passò agli svevi con Riccardo di Lauro, al quale sembra che si debba la costruzione della grande torre del castello ancora oggi visibile.

Casertavecchia

Uno scorcio di Casertavecchia

Nel 1442 il borgo passò invece sotto la dominazione aragonese e pian piano si svuotò; a Casertavecchia rimasero il vescovo, il seminario e pochi abitanti fino al 1842. Col successivo dominio borbonico nell’Italia meridionale e la costruzione della reggia, il nuovo centro delle attività politiche, economiche e sociali venne definitivamente spostato in pianura e anche gli abitanti rimasti fino a quel momento nel borgo medievale si trasferirono a Caserta.

Oggi i vicoli di Casertavecchia ospitano numerosi ristoranti e locali che accolgono turisti e visitatori tutto l’anno; in particolare durante la bella stagione, il borgo ospita manifestazioni folcloristiche che coinvolgono anche i borghi vicini di Casola, Pozzovetere e Sommana.

Cosa vedere

Durante la vostra visita a Casertavecchia potrete visitare la cattedrale, nella quale lo stile siculo-arabo, quello delle chiese romaniche della Puglia e lo stile benedettino di Montecassino si fondono insieme. Costruita tra il 1113 e il 1153 nella piazza del Vescovado e dedicata a San Michele, la cattedrale è fiancheggiata da un campanile edificato in stile gotico qualche decennio più tardi. All’interno, diciotto colonne provenienti da un tempio romanico poggiano su un liscio pavimento di pietre bianche e sorreggono un alto soffitto a cassettoni. Notevoli alcuni elementi e decorazioni trecentesche che si trovano dentro la cattedrale, come ad esempio la “Madonna col Bambino”, unico frammento superstite degli affreschi medievali.

Altro luogo importante per Casertavecchia è il castello, eretto a guardia del borgo sul punto più alto del colle. La struttura originaria, già presente nell’861 come attestato dai documenti di Erchemperto, fu rinforzata nell’879 con la costruzione di un mastio e sei torri a pianta quadrata ancora oggi esistenti ma ridotte purtroppo allo stato di rudere.

Casertavecchia

Il campanile Casertavecchia

La torre rettangolare che sorge davanti al corpo dell’edificio, invece, è probabilmente da attribuire al periodo della dominazione normanna. La torre costruita dopo la completa ristrutturazione dell’epoca sveva è tra le più grandi d’Europa, seconda per diametro alla torre della cinta urbana di Aigues Mortes, in Provenza e, alta circa 30 metri, ne misura oltre 19 di diametro.

Come arrivare

In auto

Per raggiungere Casertavecchia da Piazza Giuseppe Garibaldi (dove si trova la stazione ferroviaria della città) prendete Via Vittorio Veneto e da lì imboccate la SS87 Sannitica/Via Vittorio Veneto; imboccate quindi la SS7, seguitela fino a svoltare a destra in Via Passionisti e poi a sinistra in Via Colonnello Michele Camusso. Prendete Via Sant’Anastasio – prima laterale a destra -, continuate su Via S.Leucio e quindi su Via dei Giardini Reali e poi su Via Papa Gennaro fino alla svolta a destra in Via Castel Morrone; al bivio prendete Via Lupara sulla vostra sinistra e continuate sempre dritti fino ad un grande incrocio: qui svoltate a destra in Via Provinciale per Casertavecchia, ancora leggermente a destra in Via del Seggio e poi in Via del Castello; svoltate a sinistra e sarete arrivati a Casertavecchia.

Per chi arriva in autostrada, invece, è consigliabile uscire a Caserta Nord, l’uscita autostradale più comoda per raggiungere il Borgo sia se si proviene da nord che se si arriva da sud.

In autobus

Dal piazzale esterno della stazione ferroviaria di Caserta partono i bus del servizio di trasporto urbano CLP. Per raggiungere Casertavecchia prendere l’autobus n°103 e scendere al capolinea. Le autolinee Mataluna per Casertavecchia partono, invece, da Piazza Matteotti.

In treno

La stazione ferroviaria di Caserta è collegata a tutte le stazioni delle maggiori città italiane. Dalle stazione è poi possibile prendere uno degli autobus delle autolinee ACSM per Casertavecchia.

Contatti

Sito web: www.casertavecchia.net

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